BUSSOLA N.9 – Più SPID per tutti

È questo lo slogan che viene in mente se si legge la circolare Inps n.87 del 17 luglio 2020, rubricata “Switch-off del PIN Inps in favore del Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID)”.

A partire dal 1° ottobre 2020, ha comunicato l’Inps nella suddetta circolare, non verranno più rilasciati nuovi pin e vi sarà una fase transitoria che porterà alla definitiva cessazione della validità dei Pin già rilasciati dall’Istituto.

Per comprendere la decisione dell’Istituto nazionale della previdenza sociale, più comunemente noto con l’acronimo INPS, bisogna ricostruire l’evoluzione del sistema di accesso ai servizi online e telematici da parte dell’utenza.

Fin dal 2012 tale istituto ha sviluppato il fenomeno della telematizzazione delle domande dei cittadini ma anche delle imprese e degli intermediari, per accedere ai propri servizi.

Tale accesso ai servizi on-line e telematici è garantito dall’utilizzo di diversi sistemi di autenticazione, fra i quali, il codice identificativo personale (PIN) ma anche la Carta Nazionale dei Servizi, la Carta di Identità Elettronica e il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), quest’ultimi espressamente previsti dal D.lgs. 82/2005, noto come “Codice dell’Amministrazione Digitale”.

Se da un lato già i Patronati e i CAF, per accedere ai servizi loro dedicati, ricorrono al sistema obbligatorio di autenticazione è lo SPID; dall’altro, con la circolare 87/2020 l’Inps, per favorire il fenomeno della digitalizzazione nazionale ma soprattutto per garantire una semplificazione del rapporto del cittadino con la Pubblica Amministrazione, ha deciso di sviluppare un processo che in futuro porterà al primato nonché all’esclusivo metodo di autenticazione per l’accesso ai servizi dell’Istituto, quale essere il c.d. SPID.

Tale strumento consentirà di progredire il diritto all’accesso dei soggetti interessati e questo lo si evince innanzitutto dal campo di estensione che lo stesso sistema va a ricoprire. In altre parole, tramite tale sistema gli utenti non solo interagiscono con l’Inps, ma anche, è proprio qui la novità, con l’intero sistema pubblico.

Quest’ultimo aspetto, ai sensi del Regolamento dell’Unione Europea n. 910/2014, noto come Regolamento eIDAS, consiste nella possibilità di usare tale sistema per l’accesso ai servizi in rete delle pubbliche Amministrazioni dell’Unione europea.

Inoltre, tale sistema è composto da credenziali di livello 2 o 3 che consentono all’istituto di abilitare, a favore dei propri utenti, nuovi servizi che richiedano maggiore attendibilità del riconoscimento dell’utente.

Fatta eccezione per gli utenti che non possono avere accesso alle credenziali SPID, come per esempio i minori di 18 anni o i soggetti extracomunitari e pertanto saranno costretti a mantenere il PIN dispositivo; per la generalità dei casi, l’Inps, a far data dal 1 ottobre 2020, non rilascerà più il PIN come credenziale di accesso per i propri servizi.

Come precedentemente esposto, la circolare non si limita semplicemente a disporre il venir meno del sistema tramite PIN , ma disciplina la c.d. fase transitoria che vede, cioè, il passaggio dal sistema basato sul PIN al sistema di accesso tramite SPID.

Si tratta di un passaggio che avverrà in modo graduale in modo da consentire la coesistenza dei due sistemi di accesso per gli utenti al fine di garantirne la continuità nell’accesso.

In questa fase transitoria, per agevolare il raggiungimento dell’obiettivo finale e cioè quello di sviluppare univocità del sistema basato sullo SPID, non saranno rilasciati nuovi PIN agli utenti.

Per quanto riguarda i PIN già in possesso degli utenti verrà fatta salva la loro validità e saranno rinnovati alla scadenza fino alla conclusione della fase transitoria.

L’ottenimento di identità SPID per il cittadino è gratuita e gli consente non solo di fare pagamenti e consultare l’area anagrafica ma anche di gestire il c.d. 730 e vari tributi, di procedere all’iscrizione presso scuole o università e ancora di accedere al fascicolo sanitario.

Uno dei gestori autorizzati al rilascio dello SPID più “gettonato” è Poste Italiane che prevede entro 30 giorni dalla richiesta, ai fini di un maggior accertamento dell’identità, il riconoscimento di persona gratuito presso gli uffici postali.

A questo si aggiunge il gestore Aruba che prevede, anche in questo caso, il riconoscimento oneroso di persona pari a 5 euro presso gli sportelli abilitati a questo tipo di operazioni.