BUSSOLA N.16 – Smart working

Tramite questa bussola presentiamo alcune considerazioni che sono state mosse nei confronti dello smart working.Come sappiamo, nell’ultimo anno, il lavoro agile ha permesso a molte aziende di poter garantire una totale continuità lavorativa nonostante l’emergenza sanitaria. Nella maggior parte dei casi tale modalità lavorativa è stata accolta in maniera positiva dai lavoratori e in molte occasioni sono stati rimarcati i punti a favore dello SW.

Evidenzieremo perciò l’altra faccia della medaglia dello smart working muovendo alcune critiche e osservazioni ad ormai un anno dalla sua applicazione massiva.

Ciò che si è potuto constatare in prima battuta è l’alto rischio di isolamento lavorativo che può portare alla mancanza di empatia tra colleghi e all’alienazione dell’individuo dal suo gruppo di lavoro.

Un altro dei principali punti a sfavore dello smart working è l’invasione della vita lavorativa all’interno della sfera privata. Svolgere la propria mansione e contemporaneamente essere immerso nelle dinamiche familiari può causare stress e cali di produttività.

Un’altra critica che è sta mossa è il rischio di reperibilità H-24: il lavoratore in smart working risulta reperibile tutto il giorno (pause pranzo ridotte e lavoro esteso oltre l’orario d’ufficio) disattendendo il diritto alla disconnessione.

Vi sono poi problemi legati alla tecnologia come ad esempio problemi di connessione. Sfortunatamente, non tutti dispongono di un’adeguata connessione di rete che possa reggere eventuali sovraccarichi.

Un altro elemento critico è la gestione del cliente a distanza: in alcuni casi risulta difficile stabilire un contatto virtuale con il cliente, specialmente con particolari categorie di clienti poco avvezze all’utilizzo della tecnologia.

Un’ulteriore critica che può essere mossa riguarda la sicurezza sul posto di lavoro e gli aspetti legati alla salute del lavoratore: molti lavoratori agili non possiedono nella propria dimora postazioni di lavoro consone alla propria mansione e ciò, a lungo termine, può causare danni alla salute.

In sintesi lo smart working emergenziale risulta essere utilizzato con estrema leggerezza.

Lo studio Capici rimane a disposizione per ogni approfondimento del caso.